Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana

Napoleone,
un palazzo, una città e i suoi odori.

Ecco che si materializza nella bella stanza dei cigni di Palazzo Ducale a Lucca un tavolo, un monolite bianco che viaggia nel tempo, il genius loci che unisce epoche e atmosfere distanti più di 200 anni tramite l'olfatto. L'aria e i profumi inspirati ed espirati dalle due famose donne sono rimasti sospesi nell'aria e nelle sale del palazzo. La nostra macchina del tempo ce li restituisce racchiusi in otto contenitori di vetro, ognuno con la sua essenza, ognuno con la sua storia che ha caratterizzato all'epoca i giardini, le ville e le sale di Elisa e Maria Luisa, trasformando la nostra città e le nostre attuali “abitudini olfattive”.
Con il Tavolo delle esperienze olfattive, abbiamo la possibilità di assaporare in una delle suggestive stanze di Palazzo Ducale le stesse fragranze che hanno accompagnato momenti significativi ed esperienze importanti di queste due donne: la moda è cambiata, la città si è modificata anche grazie ai loro interventi, ma il profumo ci lega a loro, creando un contatto con quell'epoca e con le due sovrane. Il tempo si è fermato, in qualche modo annullato.
Davanti a te c’è un tavolo. Solleva la campana di vetro, chiudi gli occhi, immagina di vestire abiti leggeri ed eleganti e inspira: senti, sei accanto a loro. Ora concentrati sul profumo. Nulla è cambiato...o forse tutto.


27 settembre 2017
palazzo Ducale di Lucca


Il Naso e la Storia

Esperienza olfattiva, da un’idea di Simonetta Giurlani Pardini progetto di Beatrice Speranza


Biografia olfattiva delle due sovrane


L’ideatrice Simonetta Giurlani Pardini si propone con questa istallazione di far vivere ai visitatori una esperienza singolare: entrare nella storia e nelle vicende private di queste due sovrane attraverso l’olfatto.
Elisa Bonaparte è nata ad Ajaccio in Corsica nel 1777. Per volontà del fratello sarà Principessa di Lucca dal 1805 al 1814.
Nel 1806 acquista dalla famiglia Orsetti la villa di Marlia per farne la sua residenza privata ripetendo così lo stile di vita di Napoleone che si divideva tra il Palais des Tuileries a Parigi e la residenza di Malmaison in aperta campagna a pochi chilometri dalla capitale.
Elisa, come tutti i Bonaparte, aveva una grande passione per la botanica e fece di Marlia, così come già aveva fatto Josephine a Malmaison, un vero e proprio vivaio in cui introdusse anche le nuove specie appena arrivate da paesi lontani.
Sarà così che dalla Villa Reale di Marlia si diffonderanno nei giardini lucchesi nuove specie come le mimose, le magnolie, i glicini.
Con il mirto si intende ricordare una pianta tipica della macchia mediterranea della Corsica, terra di nascita della famiglia Bonaparte. Con gli agrumi si vuole ricordare quel giardino che tanto deliziava la principessa Elisa nel tempo che passava a Marlia.
La mimosa è una delle essenze che Elisa fece giungere a Lucca e sperimentò nel parco della villa di Marlia. La mimosa fino ad allora sconosciuta in Europa vi era stata portata dalla spedizione scientifica che Napoleone nel 1800 aveva inviato in Australia.
Con l’uva si sottolinea la capacità imprenditrice della Principessa che fece venire da Bordeaux i vitigni che furono poi piantati nella zona delle colline di Suvereto. Zona che ancora oggi produce vini di notevole qualità.
Maria Luisa di Borbone è nata nel 1782 in Spagna. Per volere di Napoleone nel 1801 diviene Regina d’Etruria titolo che mantiene fino al dicembre del 1807 dimorando a Firenze, capitale del Regno.
La caduta di Napoleone le aprì la strada di Lucca: il Congresso di Vienna stabilì che Lucca divenisse Ducato e lo attribuì a Maria Luisa di Borbone. La Duchessa entrò in Lucca il 7 dicembre 1817 e regnò fino alla sua morte avvenuta nel 1824.
Elisa e Maria Luisa ebbero personalità assolutamente diverse. La loro nascita, la loro cultura e le loro esperienze appartenevano a due storie che non sembravano avere punti in comune. Eppure, nonostante questa condizione, tanto Elisa come Maria Luisa maturarono per Lucca un progetto di modernizzazione con molti elementi in comune: le due sovrane ebbero la stessa idea di Lucca al punto che Maria Luisa dedicò molto del suo regno nel portare a compimento gli ambiziosi progetti di Elisa e si avvalse della collaborazione degli architetti, degli artisti e delle maestranze già impiegati da Elisa. Le testimonianze di questa singolare staffetta sono ancora oggi ben visibili: il palazzo Ducale, il passeggio delle mura, l’orto botanico, le fontane e l’acquedotto.
Le note floreali della rosa rievocano gli incantevoli giardini all’italiana nel palazzo Reale della Granja di Sant’Idelfonso dove Maria Luisa era nata.
Con il giglio si rende omaggio al fiore simbolo della dinastia dei Borboni ed alla città che la vide Regina.
Con le note marine si ricorda uno degli impegni quali canti del suo Ducato di Lucca (1817-1824): la bonifica e la sistemazione delle acque che stanno all’origine dello sviluppo di Viareggio.
Con l’incenso si ricordano la sua devozione religiosa e il periodo in cui Napoleone la fece imprigionate nel 1811 nel convento dei santi Domenico e Sisto nei pressi del Quirinale a Roma.