Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana

15 marzo 2017
Museo Nazionale di Palazzo Mansi, Lucca


Due frammenti di tessuto dell’epoca imperiale


La provenienza dei due magnifici frammenti di tessuto ricamato, apparsi recentemente sul mercato antiquario, purtroppo non è conosciuta ma è indubbio che sono vicini alle più belle produzioni tessili del Primo Impero che Elisa Bonaparte faceva venire a Lucca durante il suo Principato.

Il più piccolo dei due frammenti di tessuto ricamato misura 25 cm in altezza e 99 cm in lunghezza. Potrebbe essere una bordura per un abito o un mantello di corte; il tessuto uti¬lizzato è il tulle in seta, in esso grandi motivi come spighe di grano, piccoli fiori e rami sono ricamati con lamine d’argento. Le lamine d’oro e d’argento che si utilizzavano a Lucca o a Firenze provenivano da Parigi. Esse erano inviate regolarmente a Elisa dalla sua dama d’onore, la contessa de Laplace, nata Marie-Anne-Charlotte Courty, moglie del celebre astronomo, matematico e fisico Pierre-Simon de Laplace. Queste spedizioni sono men-zionate nella sua corrispondenza con la principessa. A cominciare dal 15 settembre 1807 fino al 13 agosto 1808, infatti, le sue lettere citano spesso gli invii a Lucca di lamine d’oro (opaco e lucido), di lamine d’argento, di canutiglia in oro.

Il ricamo di questa bordura richiama il mantello di corte appartenuto all’imperatrice Joséphine, conservato alla Malmaison le cui broderies sono eseguite con la stessa tecnica, utilizzando lamine d’argento a sinistra e d’argento a destra. Queste affinità dimostrano che il nostro tessuto è frutto di una committenza principesca. Un’altra rispondenza si riscontra con l’abito di corte appartenuto ad Hortense de Beauharnais (Malmaison) i cui ricami fatte con lamine d’argento sono vicini a quelle della bordura presentata qui per la prima volta.

Le lamine, necessarie per i ricami sugli abiti di corte che indossavano l’Imperatrice o le principesse della Famiglia Imperiale in occasione delle cerimonie ufficiali, erano fornite dalla corporazione dei fabbricanti di galloni, dei fabbricanti di passamanerie, di frange che completava quella dei ricamatori. L’Almanacco del commercio di Parigi per l’anno 1805 repertoriò 26 ricamatori, 40 fabbricanti di frange, 16 fabbricanti di passamanerie, 1 produttore di ciniglia, 1 di “poil de chèvre”, 1 ricamatore e applicatore. Le lamine veniva-no utilizzate, anche se più raramente, per i tessuti d’arredamento come aveva voluto l’imperatrice Joséphine per la sua camera da letto alla Malmaison.